Durante il periodo fascista Teresa Numa abbandona la casa paterna affollata di troppi figli. In un turbinio di vicende cambia numerose volte lavoro, diventa madre, sposa e, per colpa della guerra, vedova. Teresa però continua la sua vita errabonda anche dopo il conflitto, tra uomini diversi, permanenze in carcere, dove finisce quando si lega a dei poco di buono, e addirittura in manicomio.