In una zona ben precisa di New York vive una comunità ebraica ortodossa tanto integrata con la città dal punto di vista economico quanto appartata sul versante sociale e pubblico. Qui Sonia si sposa con Mendel, ha un bambino ma ben presto la totale devozione del marito per i riti tradizionali la fa sentire limitata, chiusa, quasi prigioniera. Sonia accetta di lavorare nella gioielleria del cognato, si mostra abile ed efficiente fino a suscitare invidie e gelosie. La sua esuberanza finisce con l'infastidire anche il marito, preoccupato soprattutto di mantenere le apparenze. Sonia tuttavia non indietreggia, frequenta un ragazzo nel quale ha individuato doti d'artista, lo stimola a migliorarsi. Ma queste frequentazioni sono mal viste, la famiglia le scopre, Sonia viene condannata come donna immorale, privata del figlio e cacciata di casa. Sonia tuttavia lotta contro questa ingiustizia, finché il marito riuscirà a perdonarla: ma ognuno continua da solo per la propria strada.