Don Matteo, il maresciallo Cecchini, il capitano Anceschi, Natalina, l'appuntato Linetti, Camilla, Pippo e molte altre persone residenti a Gubbio assistono alla celebrazione del trentesimo anniversario della morte del conte Baggini de Garboli, cittadino onorario del comune in provincia di Perugia. Il Sindaco Laura Respighi spiega che il conte era un imprenditore capace e onesto. Prende la parola anche Edoardo, il figlio del conte. Sembra a tutti strano il fatto che Ottavia, sorella di Edoardo, non sia ancora arrivata. Qualcuno armato di pistola è entrato nella villa della famiglia Baggini de Garboli: Ottavia in quel momento si stava preparando. La narrazione riprende venti minuti dopo: Glauco, ex-giardiniere dei Baggini de Garboli, chiama i Carabinieri dicendo che la contessa Ottavia è morta. Arrivati sul luogo del delitto, Anceschi nota subito che il ragazzo ha la maglia sporca di sangue. Il medico legale stabilisce che la vittima è morta con un solo colpo di pistola, ma l'arma del delitto non viene ritrovata. Poiché Glauco e Ottavia erano stati fidanzati e lui non accettava il fatto che lei lo aveva lasciato, il giovane viene arrestato con l'accusa di omicidio. Don Matteo va a trovarlo in carcere e capisce che il colpevole non può essere lui. Edoardo assiste alla lettura del testamento, e viene fuori che ad Ottavia era rimasto pochissimo denaro. Un'altra sospettata è la commercialista della vittima, che aveva libero accesso ai conti bancari. Una foto scattata dalla Polizia Stradale incastra il vero colpevole: è un killer professionista.